Riflettevo ieri, mentre ero seduta nel mio angolino preferito,a quante volte ho agito per amor proprio, per orgoglio.A quante volte ho detto di no,anche a me stessa.
A quante persone ho allontanato,a quanto ho sofferto per quella piccola ma importante parola :
orgoglio.
Ma è un pregio o è un difetto ?
Eppure mi piacciono le persone Orgogliose, mi piace la gente che ha amor proprio.
Ce ne sono poche in giro.
Amor proprio significa applaudirsi e congratularsi con sè stessi, prendersi cura di sè per far star bene e accogliere chi ti è vicino.
Significa guardarsi e rispettarsi, farsi delle cortesie, darsi delle carezze, prendersi in giro, riprendere fiato.
Amo le persone Orgogliose e fiere di sè, del sè dentro non del sè che ha bisogno di manifestarsi, di esibirsi.
L’orgoglio che nasce dalla consapevolezza di essere soli, fragili, irrimediabilmente orfani ma che rifiuta santi e dei, miti e utopie.
Mi piacciono le persone che mostrano la loro paura, l’Orgoglio di non aver paura di mostrasi nudi, l’Orgoglio di offrirsi, di rischiare, sempre.
un Orgoglio fiero di riconoscersi impotenti di fronte a questo mistero che è la vita ma con la possibilità di trovare il divino che è in noi e negli altri.
Mi piacciono le persone Ogogliose che sanno dire di no a tutto questo rumore di niente.
E’ un vento strano che entra bussando al tuo cuore e che piano piano ti pervade.
Il vento – bussò come un uomo stanco –
e come un padrone di casa – “avanti”
risposi arditamente – quando entrò
nella mia residenza
un ospite rapido – senza piedi –
cui offrire una sedia
era impossibile come indicare
un sofà all’atmosfera –
Non aveva ossa per tenerlo –
il suo discorrere era come la spinta
di tanti colibrì congiunti
da un alto cespuglio –
Il suo aspetto – un’onda –
le sue dita, mentre passava
produssero una musica – come motivi
soffiati su vetro tremolante –
Si intrattenne – a svolazzi, sempre –
poi come un uomo timido
picchiò un’altra volta – nervosamente –
e divenni sola –
Emily Dickinson
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